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Il Lago d’Orta non è immune dall’inquinamento da microplastiche: durante le campagne di monitoraggio svolte nel 2022 e nel 2023 da Legambiente con la Goletta dei Laghi, sono stati individuati ben 17 tipi diversi di polimeri con una concentrazione media compresa tra 0,04 e 1,58 particelle per metro cubo, valori in linea con quelli riscontrati in altri laghi italiani.

Lo studio “Monitoraggio delle microplastiche nel Lago d’Orta”, realizzato da Arpa Piemonte con EneaLegambiente Piemonte e Valle d’Aosta, ha evidenziato come le microplastiche più diffuse siano il polietilene e il polipropilene, presenti rispettivamente tra il 46% e il 91% e dal 7% al 47% dei campioni analizzati, oltre a una presenza minore di poliammide.

Questi dati sono stati presentati il 7 luglio a Pella, durante l’evento nazionale “Stato dell’arte e proposte nello studio della dispersione delle microplastiche”, organizzato per celebrare i 20 anni della campagna Goletta dei Laghi. Legambiente ha illustrato anche le tecniche di monitoraggio, con una dimostrazione in barca sull’uso della manta, strumento utilizzato per raccogliere campioni d’acqua.

Secondo Alice Di Marco, presidente di Legambiente Piemonte, la tutela del Lago d’Orta passa anche attraverso la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini, citando iniziative come il Contratto di Lago del Cusio e l’Osservatorio Cusio, centri di ricerca e azione per la sostenibilità ambientale.

Legambiente ricorda che, dopo dieci anni di monitoraggi a livello nazionale, la presenza di microplastiche è ormai ubiquitaria in tutti i laghi italiani, e sottolinea l’urgenza di azioni concrete. Tra le dieci proposte avanzate dall’associazione, si evidenziano la necessità di migliorare la gestione dei rifiuti, introdurre un monitoraggio obbligatorio e strutturale delle microplastiche, colmare le lacune normative, puntare sull’innovazione e promuovere la sostenibilità ambientale.

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