Condividi:

Un futuro più sostenibile per Novara: è questa la visione del sindaco Alessandro Canelli, che punta su forestazione urbana e riqualificazione delle aree verdi. Nonostante i segnali positivi sul fronte della qualità dell’aria, la città resta fanalino di coda nella classifica nazionale sulla “naturalità” urbana stilata da 3Bee, società specializzata in tutela e rigenerazione della biodiversità. Peggio, tra i 121 capoluoghi italiani, fa solo Vercelli.

Il giudizio si basa sull’indice di naturalità 2024, che confronta la biodiversità presente nei centri abitati con quella di zone totalmente incontaminate. L’utilizzo intensivo del suolo per insediamenti industriali è tra le principali criticità emerse.

In risposta, il Comune ha avviato un’importante collaborazione con 3Bee, partner tecnico di un progetto sostenuto da Comoli Ferrari che punta alla trasformazione del parco Golgi – tra baluardo Massimo D’Azeglio e viale Roma – nel primo "Oasi tech cittadino" dedicato alla biodiversità.

Durante la presentazione dell’iniziativa al 3E Lab, Canelli ha delineato ulteriori progetti:

«Vogliamo promuovere la forestazione urbana. Il mio sogno è realizzare un’alberata d’ingresso a Novara, un filare verde lungo corso Vercelli, con piante disposte “a spina” da viale Papa Giovanni XXIII e viale Allegra fino quasi al centro. Abbiamo già presentato un progetto in questa direzione. E altri viali potranno seguire lo stesso modello, sfruttando finanziamenti dedicati».

«Negli ultimi dieci anni, il patrimonio arboreo di Novara è quasi raddoppiato, anche se – precisa Canelli – lo sviluppo ha interessato soprattutto le aree periurbane. I risultati saranno più evidenti col tempo». Le nuove piantumazioni, inoltre, sono seguite per tre anni dai soggetti attuatori, compresa la manutenzione».

Un altro tassello fondamentale è il rilancio del Parco dell’Agogna, atteso da decenni.

«Nel 2006, da presidente del quartiere San Paolo, si parlava già da dieci anni di riqualificazione. Oggi forse è il momento giusto. Abbiamo chiesto alle aziende in fase di insediamento, che devono attuare compensazioni ambientali, di proporre interventi concreti per l’area».

Il piano prevede interventi tra il ponte principale e quello vicino al centro commerciale San Martino: piantumazioni di essenze autoctone, percorsi ciclopedonali e spazi per la biodiversità.

Canelli conclude con una riflessione sull’educazione ambientale: «Come abbiamo fatto con la raccolta differenziata, anche su questi temi possiamo crescere. Si tratta di imparare e trasmettere una cultura della sostenibilità».

Tutti gli articoli