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Il 30 maggio scorso, il consigliere delegato alla Viabilità e ai Lavori pubblici per l’area nord-est della Provincia di Novara, Pietro Palmieri, ha preso parte a un importante incontro a Torino. Convocato dall’assessore regionale Enrico Bussalino, responsabile per Logistica, Infrastrutture strategiche ed Enti locali, il tavolo di confronto ha coinvolto anche rappresentanti dei Comuni di Ghemme e Romagnano Sesia, con l’obiettivo di fare il punto sull’avanzamento della progettazione e realizzazione della nuova tratta Masserano-Ghemme della Pedemontana piemontese.
«Si tratta di un’opera attesa da anni – ha sottolineato Palmieri – e strategica per migliorare la viabilità e sostenere lo sviluppo economico dei distretti industriali di Biella, Novara e Vercelli». Il collegamento diretto alla rete autostradale mira infatti a ridurre la congestione del traffico e rafforzare l’integrazione logistica del territorio.
Anas, ente appaltante e promotore del progetto, ha illustrato la situazione attuale: la nuova tratta collegherà l’autostrada A4 Torino-Milano con la A26 Genova Voltri-Gravellona, rientrando in un piano più ampio di potenziamento delle connessioni tra Piemonte e Lombardia.
La piattaforma viaria sarà di categoria B ("extraurbana principale") con due corsie per senso di marcia da 3,75 metri, spartitraffico centrale, banchine laterali da 1,75 metri e una larghezza complessiva di 22 metri. Il tracciato, lungo circa 15 chilometri, comprenderà quattro svincoli, un’area di servizio, l’adeguamento di un tratto della A26 e una stazione di pedaggio stimata all’altezza del km 38+800. Tra le principali opere figurano sei viadotti su corsi d’acqua, sei cavalcavia su viabilità secondaria, sette sottopassi scatolari, 76 tombini idraulici e faunistici e 23 vasche di prima pioggia. Gli svincoli sono previsti a Masserano, Roasio, Gattinara e Ghemme.
L’iter amministrativo ha preso avvio con una delibera del Cipess tra il 2021 e il 2022, che ha stanziato un finanziamento di 385 milioni di euro. Nel 2023 è avvenuta l’aggiudicazione della gara d’appalto al consorzio “Agamium” e l’avvio delle attività preliminari. Tra queste: espropri, indagini geognostiche e monitoraggi ambientali. Attualmente sono in corso le indagini archeologiche preventive, la rimozione delle interferenze (22 su 52 già risolte) e le operazioni di bonifica da ordigni bellici, che coprono il 30% del tracciato.
Il progetto esecutivo è stato consegnato il 14 marzo scorso ed è ora sotto esame tecnico da parte della Stazione appaltante, per verificare la conformità alle 209 prescrizioni ricevute. Parallelamente, si stanno concludendo le procedure di esproprio, con 718 ditte coinvolte e l’80% delle indennità già pagate a un terzo dei soggetti interessati. Anas ha inoltre siglato convenzioni con il Consorzio Irriguo Est Sesia e avviato quelle con il Consorzio della Baraggia e con Seab. In fase iniziale anche la convenzione con Province e Comuni per le opere di compensazione ambientale, tra cui un progetto specifico con il Parco del Ticino e del Lago Maggiore.
Una volta ottenuta la verifica di ottemperanza da parte del Ministero – dopo l’analisi dei costi e delle eventuali modifiche al progetto – si potrà procedere con la consegna dei lavori. L’obiettivo è concludere l’iter approvativo entro fine 2025, così da avviare il cantiere nel 2026, con una durata stimata di quattro anni.
«L’impresa si sta già preparando con le prime installazioni per essere operativa fin da subito – ha concluso Palmieri –. L’assessore Bussalino ha inoltre annunciato l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, che fungerà da collegamento tra il territorio, la Regione e Anas per monitorare l’avanzamento dell’opera».
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