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Dal 12 al 14 settembre, Novara ospita l’ottava edizione di "Scarabocchi. Il mio primo festival", a cura di Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero, che quest’anno si concentra sulle mani: simbolo di esplorazione, creatività e connessione tra bambini e adulti.
La mano, definita dal maestro di Dante Brunetto Latini come “segmento distale dell’arto superiore”, è alla base della nostra evoluzione, come dimostrato da Charles Darwin. Dalla carezza alla scrittura, dalla manipolazione di oggetti alla comunicazione, le mani sono strumenti fondamentali che segnano il nostro essere e fare.

Il festival si apre venerdì 12 settembre alle ore 18 al Complesso Monumentale del Broletto con una lectio dello scienziato e divulgatore Telmo Pievani, che guiderà i presenti in un viaggio nell’evoluzione della mano umana, tra scienza e simbolismo.

«La mano ci ha insegnato a fare e a pensare, perché le due attività sono strettamente connesse — spiega Marco Belpoliti, curatore del festival e direttore editoriale di Doppiozero —. Da lì ripartiamo, giocando sul termine ‘U-MANI’, unendo l’organo che ci permette di fare quasi tutto con il pronome che indica noi stessi».

Il tema assume un significato ancora più profondo nell’attuale contesto sociale: «Nonostante la comunicazione sia oggi più facile, il dialogo e il confronto si scontrano con realtà di conflitti e disumanizzazione — sottolinea Giuseppe Culicchia, direttore della Fondazione Circolo dei lettori —. Scarabocchi invita a ricostruire il confronto, partendo da quel gesto umano che è la mano».

Per tre giorni, Novara si trasformerà in uno spazio di dialogo e creatività condivisa tra bambini e adulti, attraverso segni, immagini e gioco, costruendo un racconto collettivo fatto di tatto e immaginazione. Tra gli ospiti confermati, l’illustratrice Elisa Seitzinger, il pittore e disegnatore Tullio Pericoli e l’artista Arturo Brachetti, che dialogherà con Giuseppe Culicchia, arricchendo il festival con la loro arte e creatività.

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