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Confermata in via definitiva la condanna a quattro anni di carcere e cinque di interdizione dai pubblici uffici per Alessio Spaziano, il camionista che nel 2021 travolse e uccise Adil Belakhdim, sindacalista di Sì Cobas, durante un picchetto davanti al centro logistico Lidl di Biandrate.
La Cassazione ha respinto il ricorso della difesa, allineandosi alla sentenza della Corte d’Appello di Torino, che aveva già ridotto la pena rispetto ai sette anni e mezzo decisi in primo grado con rito abbreviato. I giudici supremi hanno confermato la sussistenza dell’aggravante della colpa cosciente: Spaziano era consapevole del rischio di investimento, pur ritenendo di poterlo evitare.
Secondo la ricostruzione, il camion si era avvicinato al cordone dei manifestanti, visibili a distanza. I lavoratori avevano cercato di bloccare il mezzo, gridando e colpendo la cabina. Il conducente, con il finestrino chiuso, non sentiva ma percepiva la presenza delle persone attorno al veicolo. Ha continuato ad avanzare a singhiozzo, con accelerazioni, frenate e colpi di clacson, assumendo un comportamento definito pericoloso e consapevole.
Escluso il dolo per mancanza di prova che avesse visto la vittima. Non accolta nemmeno la tesi della fuga per legittima difesa: per i giudici, Spaziano avrebbe potuto ipotizzare l’esito fatale e ha scelto di proseguire ugualmente.
Revocate le provvisionali da 50mila euro per i familiari di Belakhdim, non più parti civili nel processo.
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