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Nessuna prova che fosse a conoscenza del contenuto nascosto nel macchinario che trasportava: è stato assolto Pietro Defrenza, 45 anni, camionista arrestato lo scorso 1° agosto al casello di Novara Est, lungo l’A4, con l’accusa di traffico internazionale di droga.

Quel giorno, durante un controllo con l’ausilio delle unità cinofile antidroga, le forze dell’ordine scoprirono quasi sei chili di cocaina occultati all’interno di un macchinario industriale caricato sul tir di Defrenza. La merce, proveniente dall’Olanda, era diretta in provincia di Ancona.

Secondo la ricostruzione della polizia, a insospettire gli agenti fu il comportamento nervoso del conducente, «molto agitato» al momento del controllo. Proprio da lì erano partiti gli approfondimenti che portarono al ritrovamento della droga.

Difeso dall’avvocata Margherita La Francesca, l’uomo ha sempre negato ogni coinvolgimento, sostenendo di non essere a conoscenza del contenuto del carico e spiegando che il veicolo aveva viaggiato in treno fino a Novara, mentre lui dormiva nella cuccetta. «Ero agitato solo perché temevo sanzioni: ho già perso punti della patente in passato e avevo paura di una sospensione», ha dichiarato in aula.

Il pubblico ministero aveva chiesto quattro anni di carcere, ma il giudice ha disposto l’assoluzione, ritenendo che non ci fossero elementi sufficienti per dimostrare la responsabilità diretta dell’imputato nel traffico di droga.

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