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Un uomo 47 anni, imprenditore e gallerista di Oleggio, è stato condannato a sei mesi per appropriazione indebita. Secondo il tribunale, avrebbe utilizzato la carta di credito della società, creata con il fratello, ex calciatore e allenatore, per spese personali non legate all’attività aziendale. Tra le uscite contestate figurano prelievi di denaro, acquisti di biglietti aerei, soggiorni in alberghi, ristoranti e beni vari.
L’uomo dovrà inoltre restituire alla società circa 100 mila euro, importo corrispondente ai prelievi ritenuti illeciti effettuati tra il 2016 e il 2021. L’imprenditore ha negato le accuse, sostenendo che le spese fossero autorizzate dal fratello e legate a ristrutturazioni o attività di rappresentanza, e ha annunciato ricorso in appello. Al momento è anche coinvolto in un altro processo per appropriazione indebita riguardante la gestione del patrimonio del fratello Massimo.
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