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Dopo giorni di attesa, arriva un primo barlume di speranza: Silvia Moramarco, unica sopravvissuta al terribile incidente avvenuto sulla A4, si è svegliata. La 37enne, ricoverata al Niguarda di Milano dopo diversi interventi chirurgici, non sarebbe più in pericolo di vita e ora è cosciente, come riferito da familiari e amici.

L’incidente, avvenuto lo scorso fine settimana, ha causato la morte di quattro persone: oltre a Silvia, a bordo di un suv Peugeot viaggiavano il marito di lei, Valerio Amodio Giurni, 38 anni, e gli amici Mario Paglino, 32, e Gianni Grossi, 52. Tutti hanno perso la vita nello schianto provocato da un pensionato di 82 anni, Egidio Ceriano, che aveva imboccato l’autostrada in contromano.

Funerali in programma

Intanto la famiglia di Valerio ha organizzato i funerali, che si terranno giovedì 31 luglio a Tito, paese d’origine della famiglia in provincia di Potenza. La salma del 38enne, da molti anni impiegato alla Bpm di Novara, è stata trasferita nella cittadina lucana. Mercoledì 30 luglio alle 18, presso la chiesa della Madonna del Bosco a Milano, si terrà un rosario in sua memoria, organizzato dai colleghi.

Venerdì 1° agosto, nella basilica di San Gaudenzio, si svolgeranno i funerali di Mario Paglino e Gianni Grossi. Molti sono attesi per dare l’ultimo saluto alla coppia, nota anche per le loro creazioni artistiche ispirate alle bambole Barbie.

Resta invece da definire la data del funerale di Egidio Ceriano. Sul corpo dell’anziano è stata disposta l’autopsia per chiarire se l’uomo abbia avuto un malore o assunto farmaci prima di mettersi alla guida contromano.

Le indagini sulla dinamica dell’incidente


Le indagini sono affidate alla polizia stradale di Novara Est, che ha analizzato le immagini delle telecamere lungo la A4. Ceriano aveva rinnovato la patente solo due anni fa senza particolari limitazioni. Al momento non risultano problemi di salute, anche se un amico ha affermato che l’82enne non dormiva da due notti, ipotesi però smentita dalla famiglia.

Secondo la ricostruzione, intorno alle 11, al casello di Arluno, Ceriano si è accorto di aver imboccato la strada nel senso sbagliato. Per tornare indietro ha invertito la marcia ed è rimasto in contromano per circa sette chilometri, percorrendo la corsia di sorpasso, forse convinto fosse quella di marcia lenta.

Nonostante alcune auto siano riuscite a evitare l’impatto, il suv con a bordo le vittime non ha potuto evitare la collisione, avvenuta al chilometro 103+400, che si è rivelata fatale.

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